Estremo saluto
Cipressi muti e verdi,
quattro candele accese,
e nella fossa la bara.
Il primo pugno di terra,
il saluto dell''ultimo
raggio
di sole morente,
ed ecco...
strano,
giunge
l'eco del vento
al mondo irreale.
Ancora echi smarriti
al mondo finito,
vociare lento
di preghiere stanche.
Il sole sorgerà domani
e della sua luce
non gli arriverà altro
che un bagliore smorto,
ancora passi lenti
sempre più lontani,
perché anch'esse smarriti
e poi nulla...
Come chi muore
sogna
a settembre
acerbi grappoli d'uva.